Il Parco Naturale delle Madonie

Da Cefalù a Petralia S.

14

km. 85 circa - tempo medio h. 2

Carta geografica

 

 CARATTERISTICHE STRADALI

 


Un percorso consigliatissimo nei caldi mesi estivi è sicuramente l'incantevole Parco Naturale Regionale delle Madonie.
Esteso circa 40.000 ettari di incontaminati boschi e radure costituisce un vero patrimonio naturalistico per la Sicilia, le sue vette che sfiorano i 2.000 metri di quota sul Pizzo Carbonara sono un'ottima mèta turistica anche nei mesi invernali, sembra proprio uno scorcio delle Alpi in mezzo al Mediterraneo.
Come punto di partenza di questa splendida gita si è adottato un'altra deliziosa località della costa Tirrenica: Cefalù.
La scelta di tale località non è certo casuale ma per dare occasione ai mototuristi di passare in pochi chilometri dallo splendido litorale tirrenico all’altrettanto affascinante catena montuosa delle Madonie raggiungendo in pochissimo tempo altitudini, clima e panorami assolutamente inimmaginabili a così breve distanza dalla costa.
Il punto di partenza è dislocato proprio a pochi metri di distanza da un rinomato ed eccellente bar posto proprio lungo la SS.117, all’ingresso di Cefalù, già punto di ritrovo e sosta di tutti i motociclisti in transito.
Non si può immaginare un punto di riferimento migliore oltre che per il servizio anche per l’eccellenza della pasticceria che vi si trova, si aggiunge anche che proprio sul lato opposto della sede stradale si trova anche una grande stazione di rifornimento carburanti, proprio il massimo della comodità.
Fatto ‘il pieno’ di tutto quanto necessita, e non solo di carburante, ed augurandosi quindi di non avere eccessivamente compromesso il rapporto peso-potenza della nostra moto, svoltiamo subito sulla destra al bivio distante solo pochi metri seguendo le indicazioni per il Santuario Francescano di Gibilmanna.
La pendenza è subito impegnativa ed immediatamente si iniziano a disegnare le curve tipiche dei percorsi montani, suggeriamo subito una certa attenzione per non arrivare “ lunghi ” ad un secondo vicino bivio ove bisogna svoltare sulla sinistra, seguendo sempre l’indicazione per Gibilmanna, Isnello e Piano Battaglia .
Si continua così a salire velocemente fra curve e tornanti immersi già in un ambiente in rapidissimo cambiamento, chiarissimo presagio delle località che andremo a visitare fra pochi minuti.
Dopo aver percorso circa 14 Km troviamo alla nostra sinistra il bivio per il Santuario di Gibilmanna e l’Osservatorio Geofisico, posto sul monte Pizzo S. Angelo a quota 1.080, imboccatolo ci attendono un’altra piccola serie curve con un tornante finale che ci immette improvvisamente in uno splendido belvedere con un panorama davvero inatteso e spettacolare, alle nostre spalle, in cima ad una scalinata l’altrettanto splendido Santuario Francescano di Gibilmanna.
E’ proprio difficile descrivere con poche parole bellezze così diverse ma egualmente affascinanti, lasciamo quindi alle immagini il compito di trasmettere, almeno in parte, le sensazioni che si provano.
Fatto il pieno di immagini e di profumi torniamo ad accendere i motori e ripercorriamo in discesa il breve tratto che ci separa dal bivio ritornando sulla statale che ci condurrà attraverso il Parco delle Madonie a quote ben superiori ai 1.000 mt. di altitudine.
Si riprende quindi a salire percorrendo una strada che sembra la materializzazione dei desideri del motociclista: fondo stradale ottimo, curve medio-veloci, temperatura ideale e panorama circostante sempre verde con intenso profumo di bosco, traffico leggero decisamente scarso e mezzi pesanti quasi completamente assenti.
In un simile percorso e in tali situazioni viene quasi spontaneo farsi prendere la mano raggiungendo andature impegnative e trascurando di conseguenza il paesaggio che scorre ai bordi della strada.
L’esortazione alla prudenza è assolutamente necessaria oltre che per il motivo appena citato anche per l’inattesa ed incredibile possibilità di trovare la sede stradale invasa da mandrie di bovini in assoluta libertà che sembrano ignorare del tutto le disposizioni del Codice della Strada, sopratutto sui sensi di marcia e sui divieti di sosta.
La nostra prossima meta e quindi sosta è il delizioso paese di Castelbuono sfiorando l'abitato di Isnello.
 Già abitato in epoche antichissime dai Sicani passò in epoca medievale sotto l'influenza Normanna, intorno al 1300 venne edificato dalla famiglia Ventimiglia il castello sul colle S. Pietro, intorno al quale sorse l'attuale centro abitato.
Ripartiamo da Castelbuono per dirigerci nel cuore del meraviglioso Parco  delle Madonie, le prossime tappe sono le località denominate piano Zucchi e Piano Battaglia posti al limitare di vette ben superiori ai 1.500 mt. di altitudine.
Ripercorriamo quindi il breve ma stupendo tratto che ci separa dal bivio di Isnello e puntiamo decisi verso le vette più importanti del Parco, la frescura e la purezza dell’aria che ci avvolge sono certamente il massimo delle aspirazioni soprattutto nei caldi mesi estivi, la strada che ci conduce attraverso tali meraviglie è dal canto suo degna solo di superlativi, sia per il tipo di curve che per il fondo stradale.
I fitti boschi che costeggiano gran parte della strada nascondono anche antichi monasteri e vecchie masserie oltre ai resti di antichi casali risalenti addirittura ad epoca romana.
Ovviamente anche la fauna che alberga in tali luoghi è all’altezza di tali scenari, tra gli altri si registra anche la presenza della rarissima Aquila Reale, proprio uno spettacolo nello spettacolo se si ha la fortuna di assistere allo spettacolare volo di questi maestosi e affascinanti volatili.
Si arriva quindi, fra simili meraviglie ed immersi in un ambiente naturale assolutamente unico, all’inconfondibile Baita del Faggio, altra irrinunciabile sosta, a circa 3 km da Piano Battaglia.
Sul lato sinistro della strada sgorga alla base di poderose rocce un’acqua forse unica sia per purezza e che per freschezza, assolutamente da ‘gustare’, sul lato opposto della strada il citato complesso della Baita del Faggio, eccellente luogo di sosta e ristorazione.
Chiaramente si riparte a malincuore da una simile località, ma anticipo subito che lo spettacolo che ci attende nel vicinissimo Piano Battaglia è assolutamente paragonabile.
Un largo piazzale si presenta improvvisamente dopo un'ampia curva, nuova occasione per un'altra irresistibile sosta con davanti gli inconfondibili P.zzo Carbonara e P.zzo Antenna Grande entrambi a quota intorno a 1.900  e di fronte panorami davvero rari che raggiungono lontani  orizzonti.
Riprendendo l’eccellente strada che ci ha accompagnato fin’ora ci dirigiamo verso i confini meridionali di questa splendida oasi di natura, viaggiamo ora alla volta degli incantevoli paesi delle Petraie.
Con una brevissima deviazione dalla statale raggiungiamo in pochi minuti il belvedere di Petraia Sottana, in basso si apre un'altro panorama davvero raro che sembra non avere confini, un altro vero spettacolo. 
Catturate le immagini che più ci colpiscono, e che molto difficilmente potremo riscontrare altrove, torniamo sui nostri passi riprendendo la statale che ora assume l’inequivocabile pendenza verso il basso.
Stiamo, purtroppo, per uscire dal Parco, infatti improvvisamente troviamo innanzi a noi i tristi cartelli che ci indicano l'ingresso in autostrada con le direzioni per Palermo, da un lato, Caltanissetta Enna e Catania dall’altro.
Sembra proprio il triste risveglio da uno splendido sogno, anche se le immagini e le sensazioni provate rimarranno a lungo nella nostra memoria.
Il tempo di percorrenza sopra esposto è da considerarsi puramente indicativo in quanto molto dipende dalle inevitabili e frequenti soste nonchè dalla loro durata
Con il nostro augurio di un buon viaggio e un buon divertimento rinnoviamo sempre l’invito alla prudenza.

  

Carta geografica