Parco Naturale dell'Etna 

La Strada Provinciale n. 92

16                  

    km. 45 circa - tempo medio .....

 CARATTERISTICHE STRADALI

 

 

 

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Sicuramente l'anonima denominazione ufficiale di Strada Provinciale n. 92 non lascia minimamente intuire ai più lo spettacolo e i panorami assolutamente unici che si possono ammirare percorrendola.
In effetti l'eccezionale spettacolo naturale che ci circonda nel percorrere questa S.P ha un nome ben più altisonante e famoso, uno spettacolo realmente unico in tutta l'Europa: IL PARCO NATURALE
DELL'ETNA.
L'assoluta eccezionalità dei luoghi contrasta decisamente con le caratteristiche stradali di questa Provinciale che però saranno esposte in modo veramente essenziale pur meritando una particolare e dedicata sezione.
Come punto di partenza si assume la deliziosa cittadina di Nicolosi, che peraltro è proprio la sede dell'Ente Parco dell'Etna, basta affidarsi alle indicazioni stradali di tipo turistico (sfondo marrone) con l'indicazione "Etna".
In breve tempo si lasciano alle nostre spalle gli ultimi caseggiati della cittadina e dinanzi a noi si staglia incombente la maestosa mole del Vulcano che sicuramente incute un certo timore reverenziale in chi si appresta a visitarlo.
 Il fondo stradale che scorre sotto le nostre ruote si può agevolmente definire "perfetto", il raggio delle curve perfettamente visibile con molto anticipo, la larghezza della sede stradale degna delle migliori statali, la pendenza per nulla impegnativa, il grip assolutamente unico, realmente da riferimento, ed infine assenza di tornanti.
Insomma un percorso che sembra disegnato per limare pedane e saponette con ai bordi però minacciose rocce vive di color nero taglienti come rasoio e non provvidenziali vie di fuga e compiacenti reti pronte a perdonare eccessi o errori.
Evidenziamo quanto appena detto per un costante invito alla prudenza e rispetto dei limiti del Codice, ricordandoci che lo scopo che ci conduce in questi luoghi è soltanto il turismo, in moto ovviamente.
Si può agevolmente affermare che se questa strada si trovasse in un qualsiasi altro luogo avrebbe catalizzato tutta la nostra attenzione, l'assoluta singolarità però dello spettacolo che scorre ai bordi di questa Strada concede ben poca attenzione ai nostri mezzi e all'asfalto che ci scorre sotto, anzi l'invito che ci proponiamo di caldeggiare è proprio quello di non distrarsi eccessivamente durante la marcia. 
Numerose le piazzole di sosta ben delineate e adeguatamente segnalate, posizionate in maniera decisamente strategica per ammirare senza alcun pericolo l'assoluta singolarità e fascino dei luoghi che ci circondano e gli altrettanto affascinanti panorami che ne fanno da sfondo.
Sicuramente le immagini che si riportano sono estremamente più significative dei più svariati aggettivi che si possono adoperare solo al superlativo.
Intorno a noi tutto è profuso e dominato dal colore nero delle più antiche e recenti colate laviche, che in molti tratti sovrastano minacciose la stessa sede stradale, e se anche per un istante proviamo ad immaginare che tutto ciò che ci circonda era di colore rosso per l'altissima temperatura della colata possiamo anche immaginare la terribile e affascinante potenza della natura e di un vulcano.
 Incredibilmente questa assoluta predominanza del nero che ci circonda completamente è spesso spezzata da una particolarissima vegetazione spontanea dal colore giallo paglierino che è riuscita ad attecchire su un fondo particolarmente inospitale, il contrasto che ne deriva è davvero unico ed impareggiabile.
Lontani pendii invece sono già ricoperti da piccoli appezzamenti boschivi spezzando con il loro gradevole colore verde tutto quel nero cupo delle colate che sembra finalizzato a rievocare paure ancestrali.
Quasi senza rendercene conto la stupenda S.P. 92 ci conduce verso altitudini decisamente fuori dal comune e così quando vediamo scorrere alla nostra sinistra il Grande Hotel del Parco siamo già a quota 1.700.
Proseguiamo puntando verso la nostra mèta: il Rifugio Sapienza a quota 1.900.
L'aria che ci circonda diviene sempre più leggera e pura ma al contempo sempre più pungente, specialmente per le frequenti nuvolette che si aggirano intorno alle cime più alte arrivano a coprire i raggi del sole. Si consiglia, a tal proposito, di portare al seguito indumenti protettivi anche nelle più calde giornate estive.
Raggiunti così i caseggiati in località Rifugio Sapienza è assolutamente opportuna un'adeguata sosta dedicata sia al ristoro che all'eventuale gita in funivia che in pochi minuti ci porta a quota 2.500 dove uno speciale servizio su auto fuoristrada, condotte esclusivamente da esperte guide, ci porta in prossimità delle bocche del Vulcano.
Scesi dalle nostre cavalcature la sensazione più immediata che ci colpisce è l'elevata quota della località.
 L'aria che ci circonda ha tutte le caratteristiche tipiche dell'alta quota, chiudendo gli occhi potremmo facilmente immaginarci in un'alta cima delle Alpi, ma con lo sfondo sull'azzurro del Mare Ionio e le alture della costa calabra, alle spalle le cime più alte dei Monti dell'Etna con l'immancabile pennacchio di fumo a quota 3.000. !
Nulla di paragonabile o simile in tutto il continente Europeo !
Riprendendo la marcia per il rientro in direzione di Zafferana la nostra SP. 92 prende subito una leggera pendenza verso il basso.
Le caratteristiche della strada restano quasi immutate, la pendenza non è mai eccessiva, a tratti più tortuosa rispetto alla salita con alcuni tornanti molto ampi, il tutto è sempre molto agevole e gradevole e per nulla impegnativo.
Il cambiamento che risulta più evidente ed avvertibile ne tratto in discesa riguarda la temperatura dell'aria che inizia a salire molto rapidamente mentre dinnanzi a noi inizia a configurarsi un panorama molto diverso da quello che ci siamo lasciati alle spalle.
Sullo sfondo brilla l'azzurro del mare Ionio e la sua splendida costa, sullo sfondo addirittura la costa calabra.
Si raggiunge così, forse troppo rapidamente, l'abitato di Zafferana dove termina la splendida SP. 92 e
con essa le emozioni davvero uniche che solo questa provinciale può suscitare.
In effetti l'unico aspetto negativo che si può rimproverare a questo percorso è la sua brevità, sarebbe stato
preferibile almeno un centiaio di Km.
Ci sembra infine doveroso citare lo splendido panorama sul Vulcano che si continua a godere nell'Agriturismo che ci ospita in S. Venerina, ove peraltro si può aggiungere l'ineffabile piacere di gustare eccellenti vini prodotti ovviamente nella stessa Tenuta.
 
Con i nostri auguri di buon divertimento il costante invito alla prudenza.



       
Carta geografica                                               Selezione immagini

 

Nicolosi

Zafferana Etnea