S u t e r a (Cl)
La scritta
" Sotera Ingens ac subtilissima civitas " campeggia nel guidone civico; Ingens la
insignirono i romani quale importante fonte di rifornimento granario e
subtilissima (sottilissima)
le fu dato da Carlo V per la bontà dell’aria. Prima della rifondazione del
paese da parte degli arabi nell’attuale configurazione, il sito fu abitato dai
sicani come attestato da un notevole insediamento protostorico nella vicina
contrada Raffi. Tale presenza si protrasse fino ad età greco-romana quando la
sua popolazione preferì spostarsi ai piedi del monte S. Paolino per sfruttare
al meglio le proprie potenzialità-strategico difensive. Non per niente il suo
toponimo suona Sutera, dal greco Sotér che vuol dire sicurezza.
Prima che arrivassero gli arabi il paese fu abitato, senz’altro, dai bizantini
per quanto della loro presenza non vi sia traccia se non nelle memorie della
conquista araba dell’861 e in una piccola e suggestiva cappelletta rupestre
sul Colle San Marco.
Dell’assetto urbanistico arabo è chiara testimonianza il quartiere Ràbato
(borgo
chiuso) che si sviluppò, nell’875, attorno alla moschea successivamente
inglobata nella Matrice. La conquista normanna del 1061 apportò numerosi
cambiamenti strutturali al paese che, peraltro, si espanse nel nuovo quartiere
Rabatello sulle alte pendici del monte S. Paolino ripopolandosi, dopo la metà
del XII secolo, nel nuovo quartiere Giardinello.
Da città demaniale in età normanno-sveva passò, nel 1325, a feudo di Ruggero
Scandolfo nel periodo aragonese e, successivamente, ai Chiaramonte nel 1366 per
tornare al pubblico demanio nel 1398 finché Carlo V, per esigenze finanziarie
dovute alla guerra contro i turchi, non la vendette a Girolamo Bologna barone di
Capaci da cui fu riscattata dagli stessi cittadini nel 1560.
Tornata al pubblico demanio, attraversò un felice periodo di sviluppo culturale
e religioso fino al ‘700 quando per l’improvviso spopolamento s’iniziò un
lento declino.
Il recente conferimento, unitamente alla vicina
Da visitare:
l’Oratorio rupestre sul Colle San Marco, il quartiere Ràbato, la chiesa
romanica di S. Agata, ruderi del 400esco Palazzo Salomone, la chiesa del
Carmine, la Matrice, il Santuario di S. Paolino.
Indirizzi utili
Regione Sicilia : www.regione.sicilia.it/turismo
Comune : http://www.comune.sutera.cl.it/