Questa è proprio una pagina che ogni webmaster si augura di non dover mai compilare,
Gli occhi lucidi confondono le righe del monitor.
Ci ha lasciato un amico, un amico motociclista. Un tragico incidente proprio al rientro dal megaraduno di Mandello, un maledetto giorno che resterà nella memoria di tutti, ma non per il formidabile raduno.
Noi preferiamo onorare la sua memoria riportando le commoventi le righe di chi gli era seduto vicino pochi minuti prima.

. . . .  verso l'una, visto che non voleva smettere di piovere, abbiamo deciso di andarcene!
In più Giovanni avrebbe dovuto iniziare il turno alle 6:00 al lavoro  (dopo quattro anni e svariati lavori, dall'aggiustare biciclette a vendere auto e trattori... finalmente a giugno era diventato responsabile della sicurezza in una clinica!).
Era contento della sua nuova vita! Aveva un lavoro a tempo indeterminato, uno stipendio decente, ed aveva comprato casa a Montorfano, un tranquillo paesino vicino Erba!
Ci siamo salutati e noi siamo andati a sinistra verso Bellano e lui a destra verso Como . . . . . .

Alfredo                                                                

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il mio ultimo saluto a Giovanni

Da dove abito a casa sua ci separano 550 Km...
Volevo arrivare in tempo, non potevo rischiare di arrivare tardi! Mi ero detto “parto per le 8:00, così alle 14: dovrei essere lì! Ma la notte prima avevo il terrore di non sentire la sveglia... così mi sono addormentato tardi, mi sono svegliato alle 3:00, poi alle 4:30 e poi alle 6:30... Ok, mi alzo!. Alle 7:15 ero già in macchina (mi sarebbe piaciuto andarci in moto, ma non me la sentivo... e poi avrei accompagnato Gregorio a Malpensa per prendere l'aereo per tornare in Sicilia!)
Durante il tragitto mi chiama Gregorio: “Siamo all'ospedale di Erba. Lo tengono qui fino al trasporto.”
Alle 12:30 arrivo all'ospedale, posteggio ed entro... Lì c'era Gregorio ad aspettarmi. Ci abbracciamo e qualche lacrima scende! Mi dice “La cassa è ancora aperta... se vuoi, lo puoi anche vedere... se ti va!”. Prendo un respiro e faccio “Sì, certo che mi va !”
Entriamo e conosco i parenti. Strette di mano, baci, abbracci e tante lacrime...
Sono di fronte a lui e dalla mia bocca escono due parole: “Ciao ragazzo !”.
La madre si gira di scatto verso di me, mi guarda con gli occhi spalancati e accenna un dolce sorriso, poi continua dicendo “Ciao ragazzo, ciao ragazzo, ciao mà! Diceva sempre così !”. Altri abbracci sinceri !
Continuo a guardarlo e vedo che dal suo elegantissimo completo spunta la nostra patch! Insieme a lui c'è anche un modellino del California (gliel'ha messo sua madre!)... Volevo lasciargli qualcosa di mio ed ho dato alla madre il mio cappellino “d'ordinanza” dei Guzzisti dell'Etna! Lei mi ringrazia e l'appoggia sulla spalla destra del figlio!
Arrivano gli impresari funebri a chiudere la cassa... Da adesso non lo vedrò mai più! Non avevo mai assistito a questo rito
Caricato nel carro funebre... si parte... e, dopo qualche Km, arriviamo alla chiesetta.
Più che un funerale, sembra un motoraduno! Due file di Moto Guzzi ai lati della chiesa indirizzano le persone verso l'interno. Tanti Motociclisti, tanti Guzzisti conosciuti in giro per l'Italia vengono verso di noi... tutti con gli occhi gonfi di lacrime per il motivo del nostro incontro! Abbracci e lacrime, abbracci e lacrime...
Poi in chiesa. Ma qui non so come commentare, non sono “preparato” e non ho un buon rapporto con la religione!
L'uscita da lì è stata commovente! Ognuna di quelle Guzzi è stata accesa ed ha cominciato a sgasare in segno di saluto! L'ambiente preferito da Giovanni: il pulsare del bicilindrico, le deep vibrations, l'odore della benzina...
Dopo l'uscita dal cimitero ci siamo ritrovati tutti al bar vicino casa sua. Qualche birra, tanti ricordi di questo o quel raduno, quel viaggio, quella moto, quegli scarichi aperti... Già... è vero... siamo “talebani” e monotematici!
Ad un certo punto Ivano (che non riesco a ringraziarlo abbastanza!) ci chiama: la mamma di Giovanni vuole vederci e parlarci ancora un po'.
Continua a ringraziarci per la nostra presenza (ed ogni volta rispondiamo che non deve ringraziarci... che era un nostro desiderio poter essere lì, che Giovanni si meritava questo ed altro!).
Siamo rimasti che il 18 ottobre, ad un mese dalla sua prematura scomparsa, ci vedremo in Sicilia, nel suo paese e tutti con le nostre Guzzi! Lei ha detto che sarà con noi, che metterà il gilet del figlio e che farà l'iscrizione al club Guzzisti dell'Etna! Effettivamente un ragazzo così speciale non poteva che avere una mamma speciale!
C'ha anche pregato di scrivere qualcosa su Giovanni, qualsiasi cosa; ad esempio come vi siete conosciuti, racconti di vita vissuta con lui, esperienze di viaggi, rapporti di amicizia... fidanzamenti (ieri non so quante ragazze si sono presentate come ex-fidanzate del figlio! Don Giovanni!!)
Grazie a tutti per la presenza !!
Ciao Seagull!!
Alfredo Gueli                                                       

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

Giovanni carissimo

Vorrei entrare ancora una volta, in punta dei piedi, per lasciare un pensiero. Posso ?
Entro in silenzio, con rispetto.
La mia angoscia, il mio sgomento è una formica nei confronti del dolore di chi ti ama.
Io ho solo potuto volerti bene. Lo stesso sentimento che legava i compagni d’armi del passato: gli antichi cavalieri.   Del resto noi centauri, noi Guzzisti, siamo proprio come questi cavalieri.
Fratelli, complici, amici.
Fiducia, stima, ammirazione, rispetto, goliardia: i sentimenti che ci legano.
Siamo dei puri. Dei romantici un po matti, bizzarri e colorati. Dei coraggiosi, siamo; degli impavidi !
I nostri avversari sono quei senza cervello, alla guida dei loro mezzi “quadri gommati”, che parlano al telefono, svoltano senza mettere la freccia, si piazzano sulla corsia centrale dell’autostrada, ti tagliano la strada …
Noi siamo più fragili, più delicati.
Basta una macchia d’olio, del brecciolino in una curva, una buca, una spinta … ed eccoci ad abbracciare l’asfalto
I profumi della pioggia, le luci della notte. Questo è il nostro habitat.
Ma che piacere c’è a viaggiare in mezzo ad un temporale, con le scarpe inzuppate e con l’acqua che ti entra fino alle mutande ?
Sensazioni incomprensibili a quelli comodamente alla guida, che ascoltano la radio, mangiucchiano,  chiacchierano …
Noi conosciamo la fatica del viaggio, il significato vero della distanza.   L’emozione della partenza, la soddisfazione dell’arrivo.
Siamo personaggi di altri tempi.
Come i cavalieri bardavano i loro destrieri prima del viaggio, noi carichiamo le nostre moto, le nutriamo, le prepariamo. La nostra armatura ?
Il casco è il nostro elmo. Le nostre insegne ?
Nessun altro simbolo è più bello per rappresentare una motocicletta. A volte ci ritroviamo ad esser soli; soli con la nostra moto.   Noi e lei; nessun altro.
Ci fanno compagnia i nostri pensieri, le ruote che mordono la strada, i nostri occhi puntati sempre avanti.
Con la moto ci parliamo; conosciamo la sua anima.
Caro Giovanni, tu tutte queste cose le sai, le conosci le hai vissute.   Mi puoi capire.
Mi piace pensare che sei in viaggio per una nuova avventura: nuovi tornanti, nuova gente, nuove città. Nuove moto incontrerai nella tua strada ed alzerai la sinistra per salutare chi ti viene incontro.
Mi precederai.    Aprirai la strada ed aspetterai.
Mi suggerirai il percorso migliore quando anch’io intraprenderò lo stesso viaggio.
Voglio immaginare che sei lì con Giovanni Ravelli, Giorgio Parodi ed il grande Carlo Guzzi.
Quante cose avrai da raccontare; chissà quante domande ti faranno.
Gregorio ha detto che probabilmente il Signore aveva bisogno di un motociclista in Paradiso.
Penso che ha scelto il miglior Guzzista.
Chissà se avrebbe potuto aspettare ancora un po’ …
Ciao Ragazzo.

Franz Fazio                                                                  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La nostra più sincera partecipazione alla mamma e agli amici del Motoclub Guzzisti dell'Etna.