"racconti d'autore"
Sono un viaggiatore
di Marcello I. lumaka@tin.it
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Sono
un Viaggiatore. |
Continuo la mia
umida cavalcata e comincio a vedere gli
effetti della latitudine: le renne che
in Lapponia dominano le strade e i pullman carichi di turisti con la mia
stessa destinazione…ma non con la mia stessa temperatura! Facce placide
dietro finestrini appannati mi guardano. Capisco di colpo come si sentirebbe un punk al ballo del principe…nell’ipotesi di un principe tollerante, comunque! Invidio un po’ le loro tazze di plastica piene di un liquido invitante perche’ caldo, poi mi concentro sulla strada. Ci siamo io e la mia moto, gli alberi, le renne e la pioggia. Mi stupisco, ma e’ ancora luglio. In fondo sono partito anche per questo. Procedo sull’asfalto ruvido e gli alberi si fanno piu’ radi e bassi, le renne piu’ grandi e sicure di poter attraversare la strada quando vogliono. Aspetto di incrociare la slitta di Babbo Natale, ma ormai ho passato il Circolo Polare e temo di aver perso quest’opportunita’! Se almeno potessi chiedergli in dono una giornata di cielo sereno…subito la pioggia diventa piu’ fitta ed il mio tentativo di credere ancora al barbuto vecchietto si diluisce nell’acqua fredda. Ho fretta d’arrivare, i segnali m’informano che Nordkapp esiste davvero ed e’ anche vicino, canto le note della mia vittoria dentro il casco chiuso, conto i chilometri e le ore che mancano all’arrivo, calcolo medie orarie, consumi, gioco con le cifre. Calcolo il prezzo in lire di un litro di benzina. Smetto di fare calcoli appena scopro il risultato. Gli ultimi trenta chilometri, il paesaggio lunare, gli alberi ormai scomparsi, la roccia nera che non riesce a coprirsi di verde, la neve ai bordi della strada. Luglio. Il cartello Nordkapp. Mi alzo in piedi sulle pedane e sono felice, il cielo mi sembra piu’ azzurro, forse riesco a vedere il sole di mezzanotte. Ma mi basta essere arrivato al limite, non poter proseguire perche’ ho toccato il tetto d’Europa. Posso solo girare la moto verso Sud e tornare. Seimila chilometri sono tanti, preferisco prendere una scorciatoia. E’ un trucco vile, ma lo faccio! Apro gli occhi e sono ancora in ufficio, ricaricato, con la mente ed il cuore aperti al nuovo. Il cielo, in quest’inverno siciliano, si e’ schiarito ed e’ di un blu tenero. Mi guardo intorno, la realta’ sembra avermi dimenticato. Quasi quasi ne approfitto, il sole agita pensieri di mare e di caldo. Il Brasile e l’Argentina mi chiamano, devo solo chiudere gli occhi e sperare che non mi licenzino! In fondo, l’ho detto, sono un viaggiatore.
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Report from my North Cape mission
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