Itinerari Enologici
VERSO L’INTERNO
CAMPOREALE-PALERMO
DI MARCELLO INGRASSIA
 
 

Stavolta lasciamo Alcamo scegliendo la provinciale in direzione di Camporeale.
La strada ha tracciato panoramico e tortuoso, ma il fondo è spesso rovinato e piuttosto scivoloso, quindi si consiglia di prestare più attenzione a dove si mettono le ruote che alla bellezza del paesaggio rurale.
A meno di 15 km dalla partenza si trovano, sulla destra, le cantine Rapitalà, che prendono il nome dall’omonima contrada.
Fra le numerose bottiglie, curate dal simpatico enologo Silvio Centonze, è da segnalare per il rapporto qualità/prezzo un fresco Nero d’Avola (DOC Camporeale), nonché un ottimo vino dolce che prende il nome da Cielo (o Ciullo) d’Alcamo, che intorno al 1250 compose il “Contrasto”, il cui noto incipit è “Rosa fresca aulentissima…”.
Buono non solo in rapporto al prezzo l’Alcamo DOC, da uve catarratto, che esprime bene tutte le caratteristiche varietali (per esempio la vena amarognola di mandorla) e la freschezza dalle note agrumate che è tipica del territorio.
Lo stesso vitigno, in blend con lo chardonnay, è alla base del Casalj, che ha bella mineralità ed una nota di legno ben integrata.
Lo chardonnay in purezza è quello che si trova nel Tenuta di Rapitalà Grand Cru, con bella eleganza varietale ed ancora con l’efficace e non invasivo apporto del legno.
Infine è da citare il Piano Maltese, un blend con prevalenza di catarratto, di buona acidità e personalità
.
Continuando sulla provinciale, si raggiunge Camporeale dove, in una silenziosa pineta alla periferia del paese, si trova la sede di Valdibella.
Attiva come cooperativa sociale ed agricola, negli ultimi due anni ha fatto grandi progressi sul fronte qualitativo, riuscendo ad offrire una linea di vini con diverse punte d’eccellenza. Massimiliano Solano, responsabile della produzione, ha trasferito nelle bottiglie la personalità dei vitigni e del territorio, con utilizzo di tecniche naturali dalla vigna alla cantina, con un paio di bottiglie realizzate addirittura senza alcuna aggiunta di solfiti.
Il Catarratto trova ottima espressione nel Munir e nell’Isolano, quest’ultimo appunto a solforosa zero. Anche il Grillo si esprime benissimo nell’Ariddu, mentre fra i rossi il Kerasos è un eccellente Nero d’Avola, di cui è difficile trovare una pari espressione a prezzi simili.
L’approccio semplice non banalizza in nessun modo i vini, ma trasferisce efficacemente l’idea di natura che non viene forzata dentro alcuno schema. Se aggiungete l’informazione che tutto questo viene offerto a prezzi irrisori, avrete un quadro chiaro dell’eccezionalità delle persone e della cantina.
Da Camporeale ci si dirige, su strade di campagna dal fondo piuttosto sconnesso, verso la SS624, strada a scorrimento veloce dal fondo buono, che s’imbocca in direzione Palermo.

A questo punto una parentesi sarebbe opportuna per visitare l’azienda Sallier de la Tour, di proprietà del gruppo Tasca.
I vigneti, in contrada Pernice, insistono su un’area di 50 ha, estremamente bella dal punto di vista paesaggistico.
I vini sono interessanti, a partire dai semplici Inzolia e Grillo, al più complesso, strutturato e morbido Le Bianche, atipico blend di vitigni francesi (sémillon, sauvignon blanc e viognier).
Il Syrah ed il La Monaca (anche questo syrah in purezza) mostrano, in due varianti, un carattere intensamente fruttato a cui si aggiungono note balsamiche di eucaliptus, alberi che contornano i vigneti nella parte alta, vicino la cresta delle colline.

Proprietà letteraria: Marcello Ingrassia - Marcello.Ingrassia@donrizzo.bcc.it

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